La Blue Economy è l’insieme di tutte le attività umane che utilizzano il mare, le coste e i fondali come risorse per le attività industriali e lo sviluppo di servizi quali, ad esempio, acquacultura, pesca, biotecnologie marine, turismo marittimo, costiero e di crociera, trasporto marittimo, porti e settore cantieristico, energie rinnovabili marine, inserite in un’ottica di sostenibilità. In un paese come l’Italia, bagnato dal mare per circa l’80% dei suoi confini, la Blue Economy costituisce una parte importante del proprio sistema produttivo. Sono quasi 200mila le imprese dell’economia del mare, pari al 3,1% del totale, e danno lavoro a circa 500mila persone.

La Liguria è la regione in cui l’economia del mare ha un peso maggiore sul proprio tessuto imprenditoriale, grazie a un’incidenza delle aziende della Blue Economy pari al 9,1% sul totale regionale.

Il mare è una forte risorsa di crescita e sviluppo non solo nello scenario nazionale ma anche in ambito locale:

  • 156 aziende che operano nel campo della Blue Economy
  • 13 miliardi di euro di produzione.
  •  2,49% di ricavi nel 2016 rispetto all’anno precedente.

Nel Rapporto Liguria 2022 di The European House - "Ambrosetti", la Liguria è la prima regione per contributo dell’economia del mare:

  • 9,1% del totale imprenditoriale regionale.
  •  prima in Italia per quota imprese della cantieristica sul totale della manifattura.
  •  i porti liguri movimentano circa il 39,4% dei container in transito negli scali nazionali 

Un evento chiave della Blue Economy di Genova è il Salone Nautico (quasi 1000 espositori e 175.000 visitatori nel 2018).